Francesco Marrai, da gennaio Tecnico della squadra U21 Ilca7 FIV, torna a casa con un successo dal campionato europeo di Hourtin in Francia.
«Tecnica e mentalità, ecco la mia missione. Occorre creare una base di talenti» questo la sua mission.
Ringraziamo Andrea Masini, Il Tirreno, per il bellissimo articolo che potete leggere integralmente qui sotto.
Livorno. Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. E l’amore per la vela, il mare e il vento Francesco Marrai ce l’ha fin da quando era un bambino, trasmesso dal padre Antonio (spalla di Patrizio Bertelli in tutte le cinque avventure di Luna Rossa all’America’s Cup). Un amore folle, che lo ha portato nel 2016 a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel Laser.
Poi l’interruzione della carriera per un problema fisico, la laurea in ingegneria nautica, il lavoro (ex atleta del gruppo sportivo Fiamme Gialle, attualmente in servizio presso il Reparto Operativo Aeronavale di Livorno), l’esperienza con Robert Scheidt ai Giochi di Tokyo, l’elezione nella commissione atleti del Coni e infine la chiamata del presidente della Fiv, Francesco Ettorre, per assegnare al giovane tecnico labronico l’incarico di responsabile della nazionale Under 21 delle classi Ilca (ex Laser). Francesco, per lei si tratta di un nuovo inizio con la maglia azzurra. Se lo aspettava, o è stata una sorpresa? «Ho terminato l’attività agonistica nel 2017, concentrandomi sullo studio. Poi è arrivata la chiamata di Robert, l’Olimpiade di Tokyo con la delegazione brasiliana, ed è proprio in Giappone che sono entrato in contatto con il presidente Ettorre, il quale mi aveva prospettato la possibilità di entrar a far parte dello staff giovanile della Fiv. Incarico che si è concretizzato nel gennaio 2022». Quanto è diverso allenare un campione olimpico, rispetto a un gruppo di ragazzi di talento ma alle prime armi? «L’approccio, è totalmente differente: un atleta del livello di Scheidt necessita di un confronto continuo e soprattutto di analizzare le gare nei minimi dettagli. Mentre con i giovani si parte dal basso, con l’obiettivo di migliorare la tecnica ma anche e soprattutto di costruire la mentalità». Qualche settimana fa, in Francia, l’era Marrai si è aperta con uno splendido argento europeo. Soddisfatto? «Assolutamente sì, Cesare Barabino ha dimostrato di avere faccia tosta e grandi margini. Adesso abbiamo 4 mesi di preparazione in vista del Mondiale in Portogallo». Quali idee ha portato (e porterà) all’interno della federazione? «La condivisione e il dialogo stanno alla base di qualsiasi successo sportivo, così come nella vita. L’obiettivo a breve-medio termine è quello di elevare il livello medio, allargando la base degli atleti durante i periodi di allenamento, salvo poi fare selezione in prossimità delle regate. In tal senso abbiamo deciso di coinvolgere nei raduni gli allenatori dei vari circoli, lavorando in simbiosi con le società». Da oltre un anno è membro della commissione tecnica Atleti del Coni, un’altra “medaglia” di grande prestigio nel suo palmares… «Esatto, e di cui vado estremamente orgoglioso. Alle riunioni con dirigenti di lungo corso, ex atleti ed ex tecnici c’è sempre qualcosa da imparare».
Concludiamo con il Circolo Nautico Livorno, ovvero l’ambiente dove si è formato come uomo e atleta e di cui oggi è consigliere. Quali iniziative avete in serbo per l’estate 2022? «Da qualche anno stiamo lavorando alla promozione del circolo e alla pratica della vela, tant’è lo scorso anno la scuola si è classificata 19° in Italia su 800. Per il 2022 abbiamo rinnovato il parco parche, comprato dei sup e a breve promuoveremo i corsi che inizieranno dalla terza settimana giugno fino ad inizio settembre».